Programma
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Monumenti e Musei
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15 Agosto 2015 – Inizio spettacoli e prima navetta ore 18:30
Mausoleo di L.M. Planco – Monte Orlando – Gaeta
Prezzo ingresso con navetta, degustazione enogastronomica e visita del mausoleo
7 € | adulto – 5 € | ridotto (4-14 anni)
Il fascino e le atmosfere d’età romana rivivono sullo sfondo del Mausoleo di Lucio Munazio Planco, incastonato nel verde del Parco Regionale Urbano di Monte Orlando, scorcio di bellezza naturale nel cuore di Gaeta.
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La testimonianza del grande amore per Gaeta, la sua storia, le sue leggende, i suoi personaggi, il rapporto mito-natura-tradizioni.
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Ho spesso pensato che quando si studia l’opera di un artista e si parla del suo svolgimento estetico, non si deve trascurare quella che in fondo è la ricerca di se stesso, di una propria personalità che traduce in uno stile individuale e inconfondibile. Ed ho anche osservato che per alcuni artisti questa ricerca avviene come evoluzione naturale dei presupposti giovanili, ed è questo il caso di Dino Bartolomeo.
Il percorso dell’artista gaetano, alimenta un’attività quasi frenetica che spazia dalla pittura, alla scultura, al teatro, alla poesia. Non a caso l’impeto vitalistico del poliedrico artista ha indotto, non di rado, parte della critica a soffermarsi sull’uomo e sulla sua personalità.
Importante è l’atmosfera che respira fin da bambino con lo zio Saturno Bartolomei (1882-1965) affermato pittore, capostipite della generazine dei pittori gaetani del Novecento. Inizialmente i suoi modi pittorici sono caratterizzati da una figurazione di chiaro accento naturalistico, volgendo gradualmente a esiti cubisti che finiscono per stemperarsi in soluzioni di robusta capacità espressiva, per mezzo di un’approfondita ricerca di forme, segni e di particolari cromatismi, mai cadendo nella completa astrazione e alla perdita del contatto reale.
Mauro De Giosa
Affidare il tutto all’originalità di una ”tecnica puntigliosa e per certi aspetti, complessa e laboriosa”. Dino Bartolomeo si serve spesso di materiale la cui stesura non ammette modifiche, variazioni o interventi successivi. È stato definito un “colorista non comune”, un conoscitore dell’arte che mette nelle sue opere soprattutto un’idea. Un’idea raccontata con segni, colori, gesti ancestrali “improvvisi come improvvise sono le emozioni dell’anima”. E allora ogni quadro è una sorta di “leggenda” per percorrere la storia dell’artista, il punto d’incontro tra la sua personalità, la sua cultura e l’esigenza di “donarsi” attraverso l’opera d’arte. Ecco allora perché siamo tutti emozionati e lieti di questa nuova personale dell’artista … dopo cinque anni finalmente di nuovo a Gaeta!
Sandra Cervone
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Prima data utile: 20 agosto 2015
Servizio ludoteca gratuito
Prenotazione obbligatoria
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Cento anni fa, il 7 marzo 1915, in Gaeta, l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Antonio Salandra, in occasione della duplice cerimonia inaugurale dei lavori di un acquedotto e di un molo militare, durante un discorso annuncia, per la prima volta, la possibile entrata in guerra della nazione. Parte delle parole pronunciate dal Salandra, verranno diffuse dall’agenzia Stefani e lasceranno un segno indelebile nella storia del Novecento del centro tirrenico: il “primo squillo di guerra dell’Italia lanciato da Gaeta”. Dopo l’entrata in guerra, molti giovanissimi cittadini saranno catapultati al fronte e addirittura il 17 febbraio 1917 una brigata di fanteria verrà costituita con il nome “Gaeta”. Dai depositi del 15° e 16° Fanteria, vengono scelti elementi delle brigate “Ancona”, “Campania”, “Macerata”, “Marche”, “Perugia” e “Volturno”, al fine di formare la “Gaeta”.
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La mostra riveste un particolare interesse per la grande personalità di Jenkins (Kansas City 1923 – New York 2012), conosciuto e celebrato in tutto il mondo per il suo continuo peregrinare, ed anche in Italia dove ha soggiornato negli anni Cinquanta, precisamente a Taormina, attratto dal calore, dagli odori e dai colori della nostra terra.
Si tratta di un’articolata esposizione di opere chiamate “Phenomena”, titolo generale attribuito dal Maestro alle sue opere, a cui fa seguire una frase o un riferimento al luogo di ispirazione. Le opere, in numero di 23, di grandi e medie dimensioni, per lo più del periodo che intercorre tra gli anni Ottanta e Novanta, provengono dalla Monte – Carlo Interrnational Art di Antonio Sapone che ha conosciuto direttamente l’Artista a Parigi, negli anni conclusivi della sua lunga carriera, quando ormai aveva scelto di vivere e lavorare alternativamente tra Francia (Parigi) e Stati Uniti, (New York), dove si spense nel 2012.
Jenkins è stato definito un espressionista astratto o ancora un “fenomenista” astratto; ha studiato presso la Art Students League di New York con Yasuo Kuniyoshi e Morris Kantor, dove ha conosciuto Marc Rothko, Jackson Pollock, Lee Krasner e Barnet Newman per poi immergersi nelle teorie filosofiche di Kant. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni e sono patrimonio di musei di tutto il mondo. La cura scientifica della mostra è affidata al critico d’Arte Giorgio Agnisola mentre l’Associazione Novecento curerà il catalogo con intervento del Prof. Marcello Carlino ordinario dell’Università “La Sapienza” di Roma.
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Dato il successo di pubblico e di critica della mostra di Mauro Maugliani ( Noli me tangere) e Carlo Alaberto Palumbo ( Ama), la direzione artistica della Pinacoteca Comunale di Gaeta ne ha prorogato l’apertura fino al 31 Agosto 2015.
NOLI ME TANGERE / Mauro Maugliani / a cura di Alessia Carlino
AMA / Carlo Alberto Palumbo / testo critico di Marcello Carlino
Entrambi gli artisti interpretano, in modo assolutamente autentico e indipendente, il corpo e il suo essere umano, in tutte le sue pieghe, dettagli e perfezioni, in tutta la sua realtà e trascendenza. La potenza espressiva di questa pittura, intrappola la visione estatica nella sospensione dell’irraggiungibile, in quella intoccabile dicotomia vita/morte, sacro/profano.
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“Cieli e Terra Nuova” – il Pime e l’EXPO 2015 è titolo della mostra presso il Santuario della Trinità alla Montagna Spaccata di Gaeta.
Il tema dell’Expo di Milano “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ci invita ad esse custodi dell’ambiente e a riflettere sulle sfide su cui si gioca il futuro dell’umanità. I missionari del PIME sensibili a queste tematiche, con l’annunzio del Vangelo promuovono progetti di sviluppo nei Paesi dove operano.
In particolare la mostra punta l’obiettivo su 12 di questi progetti che sfruttano in modo equilibrato l’ACQUA, la TERRA e l’ENERGIA, fonti che madre natura mette a nostra disposizione.
Santuario della SS. Trinità alla Montagna Spaccata
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