Gaeta, 04/01/2016: In quest’articolo, grazie alla disponibilità dall’Arch.Di Cola e al materiale esclusivo messo a disposizione dalla LDC Architettura, vogliamo raccontare la vera storia della Fontana Monumentale di Gaeta, con aneddoti e curiosità che pochi conoscono.
E’ un discorso autobiografico, con l’intercalare di immagini, bozzetti e stralci di progetto… materiale prezioso per la storia della nostra amata città… Gaeta.
Buona lettura.
L’architetto Di Cola Racconta…L’Inizio
“Prima di descrivere il progetto della fontana monumentale, vorrei condividere con i miei lettori il percorso ispiratore che ha delineato “via via…” ogni aspetto progettuale.
Ricordo ancora la telefonata di Williams Di Cesare titolare della ditta Gino Di Cesare Costruzioni e Manutanzioni s.r.l., che mi invitava ad elaborare un progetto – per la sua Impresa di Costruzioni – capace di integrare i seguenti aspetti:
- un bozzetto in bronzo di Ruggiero Di Lollo raffigurante San Francesco,
- l’attinenza tra Santo di Assisi e la città di Gaeta
- tutti gli obblighi e le peculiarità descritti nel bando di concorso.
Qualche giorno successivo a quella telefonata, andammo a trovare l’artista – Ruggiero Di Lollo – per poter visionare il suo Bozzetto.
Appena ricevuti, Ruggiero “ci presentò” la sua scultura come se fosse un suo familiare.
Dopo una simpatica chiacchierata, l’artista pregò me e Williams di aiutarlo a trasportare il bozzetto all’esterno, al fine di osservare la scultura alla luce del sole.
Il bozzetto lo collocammo su di uno sgabello, e l’Artista, mentre raccontava il senso dinamico della sua scultura, lo incominciò a far ruotare quasi a volerci far percorrere la rotatoria di piazza della Libertà”. (vedi Foto)
Ci aveva convinto…
“Uscimmo da quella casa con addosso un entusiasmo strano ed una convinzione molto forte: qualsiasi fosse stato l’esito del bando, la nostra proposta progettuale, doveva trasmettere un messaggio importante, straordinario, unico!
Assieme a Williams, una volta salutato Ruggiero, decidemmo di andare in municipio per reperire la documentazione per il bando – mi ricordo ancora la data, era il 25 luglio 2015 – una volta in macchina sfogliai in maniera compulsiva tutta la documentazione, e scoprii ciò che temevo: il bando pubblicato il 15 Giugno 2015 aveva come termine di consegna il 17 di Agosto 2015 ed era già il 25 luglio.
Mancavano solo 23 giorni e come se non bastasse in mezzo a quel periodo, c’era il periodo di Ferragosto ed una gita programmata da tempo con mia Moglie a Lampedusa.
Nonostante il pochissimo tempo ed i vari ostacoli, decisi di onorare la promessa di incarico datami da Williams e decisi di partire per Lampedusa con il Computer tra i bagagli.
A Lampedusa eravamo ospiti nel Distaccamento Aeroportuale dell’Aeronautica Militare di Lampedusa, grazie all’allora sottotenente Ing. Antonio Macera.
Mi organizzai per lavorare svegliandomi all’alba per avere 4/5 ore di lavoro continuative per poi proseguire con fogli e computer “alla mano” all’interno dei ristoranti limitrofi alle spiagge.
Scoprendo le migliaia di storie racchiuse in questa Isola, comprendevo che la mia mano incominciava a disegnare, non un’opera architettonica, ma la definizione di un messaggio di amore tra i popoli.
Lo studio parallelo tra la figura di San Francesco, la bellezza di un luogo senza tempo come l’isola di Lampedusa che è diventata nel tempo un’icona di speranza, mi stava man mano, suggerendo la progettazione.
Gaeta, terra percorsa dal più umile dei Santi, la incominciavo a rivedere nel mare splendente di Lampedusa, quello stesso mare che ha saputo dare speranza a migliaia di vite umane alla ricerca di un mondo più giusto e misericordioso”.
La prima bozza di progetto
“Elaborai una prima ipotesi, che poi scartai, ma erano già chiari tutti i concetti filosofici che doveva possedere l’opera architettonica.
La Bozza definitiva
“Scelsi, come modello di riferimento – per descrivere la terra – la teoria che divide il nostro pianeta in n.4 continenti – America, Antartide, Eurafrasia e Oceania – in quanto questa divisione è dovuta puramente a fattori geografici e non tiene conto di fattori storici e culturali che nel tempo sono stati motivo di ulteriore divisione tra i popoli.
Questa scelta voleva rimarcare un concetto fondamentale intrinseco nel mistero della vita:
<< ogni vita che viene messa alla luce, non sceglie dove nascere! Questa verità assoluta, accomuna tutte le persone in un unico popolo senza differenza alcuna>>
Detto ciò, scelsi la teoria dei n. 4 continenti e incominciai a studiare la composizione interna alla “rotatoria = il nostro Pianeta”.
Incominciai a scegliere delle frasi interne al Cantico delle Creature, e intitolai l’opera:
“Laudati si’”
Il titolo, è la sintesi del messaggio Francescano oggi ricordato da Papa Francesco, un pontefice capace di capire la contemporaneità dei tempi al fine di rinsaldare l’amore tra persone.
Eressi la statua di San Francesco nel fulcro della rotatoria e “stilizzai” una rosa dei venti (anche a memoria di una piccola fontana distrutta limitrofa all’intervento) con un vortice di sanpietrini. Una volta posati i sanpietrini, la voce del Santo di Assisi, poteva espandersi in tutte le direzioni del mondo – Nord, Sud, Ovest ed Est – ed ogni individuo, percorrendo la rotatoria, avrebbe potuto cogliere il senso del suo cammino di Vita, potendosi avvicinare al “Verbo” del Santo.”
Estrapolai alcune scritte del cantico delle creature e le associai alle vasche (i 4 continenti)
Incominciai a comprendere come doveva funzionare l’insieme di tutti gli elementi (N.B.: l’altezza degli invasi d’acqua, non supera la visuale del guidatore che percorre con la macchina la rotatoria):
Il Cantiere
“Seppi dalla vincita del concorso, e subito mi misi a lavoro per trovare le giuste sinergie per realizzare l’opera.
Avevo constatato, già in fase di progettazione, che il budget economico non era adeguato all’opera, ma nonostante ciò, il titolare dell’Impresa Di Cesare – Williams – mi diede l’avallo di proporre il mio progetto nella sua interezza senza svilirlo.
Questa fiducia diventò contagiosa!
Per lavoro, in maniera del tutto casuale, incontrai Franco Sorabella (cittadino Gaetano) titolare di una azienda incredibile come Music e Lights, leader nella distribuzione di attrezzature professionali audio, video e luci. Franco Sorabella, lo stesso giorno mi mise in contatto con Daniele Licchetta, specialista nella realizzazione di fontane danzanti.
Contattai dopo qualche ora i soci della Centro Italia Marmi – Bruno Quirino, Michelangelo Coreno e Diodato Coreno – gli descrissi l’opera, spiegandogli che per problemi di budget gli ornamenti della fontana dovevano essere fatti in cemento armato, ed allo stesso modo gli spiegai che l’opera sarebbe diventata straordinariamente raffinata, se gli stessi ornamenti fossero stati realizzati in Perlato Royal Coreno – materiale di loro proprietà. Mi misero in contatto con il loro responsabile tecnico – Geometra Massimiliano Velardo – ed incominciammo ad elaborare in 3D, tutti i conci in marmo occorrenti alla realizzazione delle 4 vasche (i 4 continenti) ed il ciglio perimetrale, interno al ciglio già installato.
Era incredibile, non solo si era delineata la squadra di lavoro in poco tempo, ma questa piccola opera aveva suggestionato tutti al fine che ognuno – di sua spontanea volontà – decise di partecipare a “cofinanziarla”.
Franco Sorabella con le sue “luci”
Daniele Licchetta con l’impianto idraulico per il funzionamento dei giochi d’acqua
La Centro Italia Marmi con gli ornamenti in Perlato Royal Coreno
L’Impresa Gino Di Cesare Costruzioni e Manutanzioni s.r.l. nel regalare la statua in bronzo di San Francesco alta 3m.
ed in ultimo Cosmo Traniello (anch’egli cittadino Gaetano) con la realizzazione dell’impianto elettrico.
Il messaggio intrinseco dell’Opera “Laudato si’” aveva incominciato a diffondersi, ed i risultati erano davanti ai miei occhi ancor prima che l’opera prendesse forma”.
La definizione finale
“Ciò che è accaduto, sono convinto che non sia casuale.
È stato per me emozionante vedere la passione messa in campo da tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera: la professionalità del Direttore dei lavori Ing. Fabio Ianniello,la capacità di entusiasmo profusa nelle visite in cantiere del R.U.P. Ing. Giandomenico Valente ed infine devo riconoscere un plauso particolare al Geom. Luigi Mignano – capo cantiere e responsabile di tutte le maestranze della ditta Di Cesare – che ha svolto con minuzia un lavoro eccellente assieme a tutti i suoi collaboratori.
Consapevole degli sforzi economici del cantiere per realizzare l’opera, decidemmo concordemente che non era il caso di installare le scritte.
Mi spesi personalmente per evitare l’installazione delle scritte, lo feci in quanto nutro tutt’ora il sogno che le stesse scritte, possano un giorno essere inaugurate dal Santo Pontefice – Papa Francesco – al fine di consacrare definitivamente il messaggio di fratellanza benedetto da quest’opera, e diffondere il messaggio che il Santo di Assisi, guidando la mia mano, ha voluto che si realizzasse in un luogo chiamato “Piazza della Libertà””.
Si ringrazia http://www.ldcarchitettura.com