Papa Pio IX, nato Giovanni Maria Mastai Ferretti (Senigallia, 13 maggio 1792 – Roma, 7 febbraio 1878), terziario francescano, è stato il 255º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica e 163º ed ultimo sovrano dello Stato Pontificio (1846-1878).
Il suo pontificato, di 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, rimane il più lungo della storia della Chiesa cattolica, dopo quello di san Pietro. È stato proclamato beato nel 2000.
Dal 24 novembre 1848 al 12 aprile 1850 fu esule a Gaeta a seguito della rivolta della Repubblica Romana.
Nel suo soggiorno a Gaeta ebbe modo di pregare innanzi all’immagine della Vergine Maria di Scipione Pulzone e proprio da Gaeta il 2 febbraio 1849 scrisse la lettera enciclica Ubi primum per consultare l’episcopato cattolico in merito alla definizione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria.
L’evento è tanto più significativo quanto lo si connette ai successivi avvenimenti: l’8 dicembre 1854 viene proclamato il dogma con la bolla Ineffabilis Deus. L’11 febbraio 1858 si avrà la prima apparizione della Vergine Maria a Lourdes: si presenterà a santa Bernadette come “Immacolata Concezione”.
Gaeta può essere così ben definita “Città dell’Immacolata”
La Storia della cappella dell’Immacolata Concezione: anche detta “Cappella d’Oro” o “Grotta d’Oro” per la sua ricca decorazione interna lignea con rifiniture in oro zecchino, è un importante luogo di culto cattolico di Gaeta, situato nel centro storico della città, in via dell’Annunziata, all’interno dello Stabilimento dell’Annunziata.
La cappella dell’Immacolata Concezione venne costruita nel XIV secolo.
Nella prima metà del XVI secolo, l’interno dell’ambiente venne dotato dell’attuale apparato decorativo, costituito dal soffitto ligneo e dal ciclo pittorico di Giovanni Filippo Criscuolo. Nel secolo successivo, ad opera di Dionisio Lazzari, venne realizzato il portale sull’esterno. In questa cappella amava pregare Pio IX ed è proprio lì che ha avuto l’ispirazione per la stesura del Dogma dell’Immacolata Concezione (1854).
Descrizione ARCHITETTURA: La cappella è inglobata all’interno dello stabilimento dell’Annunziata e dà su via dell’Annunziata con un portale barocco. Questo, opera di Dionisio Lazzari, è in marmo; ai lati è affiancato da due lesene corinzie che sorreggono idealmente il timpano spezzato triangolare, con sull’architrave lo stemma di Gaeta. Al centro del timpano si apre l’unica finestra che dà luce all’interno, anch’essa arricchita da una cornice marmorea decorativa. Alla sinistra del portale, una targa ricorda che papa Pio IX, durante il suo esilio gaetano, veniva spesso a pregare in questo luogo. L’ambiente è a navata unica priva di abside e coperta con volta a botte ribassata, riccamente decorata con un soffitto a cassettoni ottagonali in legno con rifiniture in oro zecchino.
Le pareti sono interamente occupate dal ciclo pittorico di Giovanni Filippo Criscuolo, ad eccezione della parte inferiore, che presenta una boiserie lignea. Il presbiterio è delimitato da una balaustra in ferro battuto ed accoglie l’altare in marmi policromi, realizzato alla fine del XVIII secolo su disegno di Pietro Paolo Ferrara. Ciclo pittorico La parte superiore delle pareti è decorata con il pregevole Ciclo pittorico di Giovanni Filippo Criscuolo. probabilmente il pittore non condusse da solo l’opera ma si avvalse di aiuti, come lasciano intuire alcune differenze di registro stilistico tra i vari quadri. Questo si articola in più tele divise e racchiuse da cornici lignee scolpite e dorate e rappresenta scene della vita di Gesù, di Maria ed episodi dall’Antico Testamento; lo stile risente dell’influsso di Andrea Sabatini, maestro del Criscuolo, con un’accentuazione maggiormente drammatica dei toni dolci sabatiniani.
La parete di controfacciata presenta, ai lati della finestra posta sopra il portale, due tele raffiguranti l’Annunciazione, con a sinistra l’arcangelo Gabriele e a destra la Madonna. Lungo la parete destra, sono raffigurate, dalla parete d’ingresso: le Nozze di Cana, Gesù accoglie i fanciulli, il Battesimo di Cristo, Gesù discute con i Dottori nel Tempio, la Visitazione e la Natività di Maria. Le tele della parete di sinistra, dalla parete di fondo, raffigurano: la Natività di Gesù, il Sogno di Giuseppe, la Fuga in Egitto, la Strage degli Innocenti, la Circoncisione di Gesù e la Presentazione di Gesù al Tempio. La decorazione pittorica della parete di fondo si articola su due registri: quello superiore, costituito da una lunetta raffigurante l’Adorazione dei Magi, e quello inferiore, costituito da un polittico. Quest’ultimo è composto da cinque tele, delle quali quella centrale è opera di Scipione Pulzone e raffigura l’Immacolata Concezione (1582).
Le tele laterali, invece, sono del Criscuolo e raffigurano, da destra, San Sebastiano, San Paolo, San Pietro e San Rocco. Originariamente l’ambiente era totalmente affrescato; di tale decorazione pittorica, risalente al secondo quarto del XIV secolo e attribuibile all’ultima fase di attività di Antonio Speziario Cavarretto (formatosi nella bottega di Giotto), rimangono due brani, staccati ed esposti presso il Museo diocesano di Gaeta: un’Annunciazione (con la scena inserita all’interno di un contesto architettonico) e parte di un Coro di angeli.
Particolare del quadro dell’Immacolata di Scipione Pulzone custodito nella Cappelletta d’oro.
Questo il quadro davanti il quale era solito pregare Papa Pio IX durante la sua permanenza a Gaeta 1848-49.
Questa l’immagine mariana che ispirò il Santo Padre il quale proclamò con la costituzione apostolica “Ineffabilis Deus” l’8 dicembre 1854 il Dogma dell’Immacolata concezione.
La presenza di Pio IX a Gaeta È certificata anche dal fatto che Nella Chiesa di San Carlo Borromeo, nel registro dei battezzati è conservato questo documento, che attesta la presenza di Pio IX…11 e 29 Maggio 1849:
Fonte: Santuario dell’Annunziata e Wikipedia