Gaeta: liceo “Fermi”, botta e risposta tra sindaco e consiglio d’istituto
Prime reazioni alla sospensione del trasferimento del Liceo Fermi dalla storica sede di piazza Trieste. Ieri in tarda mattinata si è riunito il consiglio d’istituto per valutare gli esiti del ricorso presentato da un gruppo di genitori, studenti e docenti. Due i punti fondamentali riassunti nel verbale finale alla luce dell’esito favorevole del decreto presidenziale del tar di Latina. Al comune si chiede di assumere una posizione conseguenziale a quanto votato all’unanimità il 4 agosto dalla conferenza dei capigruppo e poi il 6 agosto dal consiglio comunale, costituendosi in giudizio. La conferenza aveva infatti stroncato l’operato della dirigente del settore scuola della provincia esprimendo sconcerto per “l’unilateralità” della decisione del trasferimento. Si chiede poi di indire una riunione urgente tra le diverse istituzioni inserendo oltre alla provincia i responsabili delle diverse istituzioni scolastiche perchè sia trovata una soluzione “definitiva e non discriminatoria” per destinare equamente gli spazi necessari alle attività didattiche di ciascuno attraverso il patrimonio immobiliare esistente. Tenendo comunque sempre conto della ferma volontà del liceo di rimanere nella propria sede e dell’impegno, assunto dal sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano nel 2012 di riportare anche le classi del biennio nel centro cittadino. Operazione che a conti fatti richiederebbe solo 5 o 6 aule. L’intero documento è già stato protocollato presso gli uffici comunali.
Nel pomeriggio il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano ha convocato per il 5 settembre una riunione con tutti gli attori interessati. In una nota epistolare indirizzata al presidente ff Salvatore De Monaco, il primo cittadino ribadisce l’invito alla Provincia a riprendere il discorso dell’acquisizione dei locali della ex scuola americana. Mitrano suggerisce di destinare le risorse economiche, già stanziate negli anni precedenti, al pagamento dell’affitto dell’edificio di proprietà della Boccardo immobiliare o altro. Mostra apertura anche verso la possibilità di mettere a disposizione altre strutture comunali, ma senza compromettere la didattica degli istituti primari e con gli interventi infrastrutturali di adeguamento delle strutture scolastiche a carico della provincia.
Fonte: ilmessaggero.it