Chiude il servizio di medicina dello sport. Un danno per i giovani atleti e le società sportive
E’ uno dei pochi presidi di medicina dello sport della provincia di Latina, e si trova nel nostro distretto sanitario, a Gaeta. L’altro centro di medicina dello sport si trova ad Aprilia, decisamente lontano rispetto alle nostre città. Ma dal 1 settembre prossimo la dott.ssa Di Toro, che finora ha garantito il servizio pubblico di medicina dello sport a Gaeta, andrà in pensione. E l’ASL di Latina, nonostante la dott.ssa Di Toro si sia già più volte attivata, non ha ancora provveduto a sostituire il medico prossimo alle pensione, decretando praticamente la chiusura del servizio.
Il presidio di medicina dello sport di Gaeta ha finora visitato circa 1.200 atleti l’anno provenienti da tutte le discipline sportive, con un carico di lavoro di circa settemila prestazioni sanitarie l’anno. Un servizio indispensabile per tutti gli atleti che svolgono attività agonistiche nella zona e per le società sportive delle varie discipline, in particolar modo calcio, basket, pallavolo, nuoto e atletica.
Per poter svolgere l’attività sportiva agonistica, anche a livello dilettantistico, tutti i giovani atleti della zona sono costretti a transitare dal servizio di medicina dello sport, perché la certificazione dell’ASL che viene rilasciata è obbligatoria per l’attività sportiva agonistica, e le società sportive non possono iniziare la preparazione agonistica (che più o meno coincide con il periodo di fine estate) se tutti gli atleti non sono in possesso della certificazione individuale obbligatoria.
Dal primo settembre, quindi, tutti i giovani atleti del comprensorio che intendono svolgere attività agonistica saranno costretti a recarsi da medici privati e a pagamento, con enormi aggravi di spesa per le famiglie e le società sportive, e con una evidente carenza di professionalità e specializzazione di tanti medici “tutto fare”. Il servizio di medicina dello sport (finora gratuito per gli atleti al di sotto dei 18 anni e con un semplice ticket per gli atleti maggiorenni), rischia di diventare interamente a pagamento, senza che l’ASL, almeno finora, abbia divulgato una direttiva sul rimborso delle spese mediche di certificazione.
Sappiamo che presso l’ASL di zona ci sarebbero almeno due medici, con tanto di specializzazione e professionalità, che potrebbero sostituire il medico in pensione. Ma il direttore generale dell’ASL, nonostante sia sufficiente un banale ordine di servizio dirigenziale, sembra non preoccuparsi della vicenda.
Il nostro auspicio è che la situazione possa trovare una soluzione positiva perché, a prescindere dall’attività sportiva agonistica, il servizio di medicina dello sport di Gaeta rilascia le dovute certificazioni anche per i cittadini che praticano sport per diletto e per i giovani che intendono arruolarsi nella Guardia di Finanza, Marina Militare ed Esercito.
Fonte: formialibera.it