CASA TOSTI , CASINA dell’ex VILLA REALE, TORRIONE FRANCESE E FORTE EMILIO SAVIO SONO TRA I PIU DEGRADATI.
Saliamo in macchina e dalla periferia di Gaeta, iniziamo a percorrere le mura di Monte Conca, la collina che guarda sul Golfo Di Gaeta, ci colpisce una vista mozzafiato che incomincia da Gaeta Medioevale e Monte Orlando nella classica cartolina del Golfo. Andiamo avanti la vegetazione aumenta, ma non ci scoraggiamo.Da un lato la valle del POntone, dall’altra la valle di Arzano, arriviamo su in vetta.Mura diroccate ma inponenti, mura mal ridotte ma che lasciano immaginare ciò che era accaduto in quei luoghi oltre un secolo fa, Sembra sentire nell’area l’odore della guerra, quellìodore che non va via. Camminiamo nelle macerie in quella che già a prima vista sembra essere stata una foretezza militare. E così siamo nel Forte militare realizzato sul Monte Conca alla fine del 1880 che fu dedicato al capitano d’artiglieria Emilio Savio. Questa fu una delle poderose roccaforrti realizzate alla fine dell’800 per rinforzare la tenuta difensiva di Gaeta. L’assedio del 1860-61 aveva mostrato infatti le debolezze difensive della città, bombardata dalle colline circostanti. Ancora oggi sul FORTE EMILIO SAVIO è facile rinvenire pezzi di bombe esplose oltre un secolo fa. Sfidiamo chiunque a chiedere quanti turisti, arrivati nel Golfo sulle splendide spiaggie, siano stati sulla vetta di questo momunmento per rivivere anche solo per un istante quel pezzo di storia indimenticabile per la città di Gaeta. O basterebbe sapere quanti turisti o cittadini abbiano solo conoscenza di quel posto. Sarà un impresa ardua senza dubbio, ma non possiamo biasimarli perchè il sito di straordinaria ricchezza storica per lunghi anni è stato abbandonato all’incuria, all’inciviltà di vandali, sommerso dalla vegetazione a volte è anche difficile scorgerlo. Nei mesi scorsi un gruppo di volontari del Movimento 5 Stelle e del Partito del sud ha provato a ridare al Forte il lustro che merita. Armati di tagliaerba, pale e picconi sono saliti sul forte e hanno lavorato per metterlo in pulizia e renderlo perlomeno più accessibile ai più curiosi. Un’iniziativa senza dubbio lodevole propio perchè nata dalla voglia di cittadini di difendere un patrimonio storico di immenso valore. Ma è chiaro che serve un intervento mirato per renderlo accessibile e visitabile a chiunque. Ad oggi FORTE EMILIO è esposto continuamente ad atti vandalici, abbandonato sopra una collina, quel forte che si è battutto neglianni per difendere la città meriterebbe più rispetto. Quella collina che potrebbe essere inglobata nel parco della Riviera di Ulisse oggi e principalmente teatro e territorio del piano di delocalizzazione delle antenne per la telefonia mobile. ma nulla il Forte resta lì, chiuso e solitario a rimirar le stelle. E da lì ci trasferiamo dritti con lo sguardo sul dirimpettaio Monte Orlando e ci domandiamo a che destino sono lasciate quelle batterie militari realizzate pressapoco negli stessi anni per difendere la città dagli attacchi via mare. ANDIAMO A VEDERE. Una buona notizia, c’è un museo naturalistico con annessa sala per laboratori ambientali , è la vecchia polveriera FERDINADO. Proseguiamo nel nostro percorso e arriviamo alla polveriera CAROLINA e qui il passaggio dell’uomo, quello maleducato, c’è. Ma le strutture sono in ottimo stato luogo sacro per i meridionali filoborbonici, la polveriera CArolina, luogo dove i borboni combatterono contro l’esercito piemontese , è stat restaurata nel 2011, portata totalmente alla luce, protetta e difesa dalle inesorabili incurie del tempo. La bravura e la maestria di chi costruì a quel tempo hanno reso sicuramente faticose le operazioni di recupero, Per fortuna altra storia rispetto a Forte Savio. Ma sono troppi gli immobili a Gaeta appartenenti al demanio. L’80 pecento del suo territorio è occupato da manufatti oramai inservibili, abbandonati all’incuria. E sul discorso è intervenuto propio, il mese scorso il M.5.S. con un’interrogazione parlamentare a firmia del deputato CRISTIAN IANNUZZI , diretta al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Economia e delle Finanze in cui si richiedeva un iniziativa volta al trasferimento al Comune di Gaeta di tutti quei beni del demanio militare oramai in stato di decadenza e di abbandono e l’apertura di un tavolo istituzionale con l’amministrazione comunale, con il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni, per valutare la destinazione più idonea di questi beni. ” Gaeta è una città antica e dalle grandi tradizioni che ha rapresentato per secoli un aposizione strategico militare di importante rilievo. Ad oggi sono presenti sul territorio numerose caserme e ex officine militari le cui struttire sono quasi tutte dismesse . Molte di queste costruzioni sono risalenti ai secoli scorsi. All’incuria del tempo si sono aggiunti gli atti sconsiderati da parte di coloro che hanno ulteriormente saccheggiato e deturpato il patrimonio storico presente in quelle propietà demaniali. che interdette per molto tempo alla collettività, non hanno potuto ricevere quella cura e quell’attenzione che avrebbero potuto preservarle e salvaguardarle dalla rovina”. Ciò e quanto ha dichiarato il deputato del M.5.S. CRISTIAN IANNUZZI. Tra i moltissimi beni demaniali che a Gaeta sono in stato di abbandono e degrado compaiono: La Casa Tosti ed il cortile retrostante, la Casina dell’ex Villa Reale, ledificio della Gran Guardia, il Torrione francese, la Caserma Cialdini, La Caserma Cialdini, La Caserma Gattola e Forte Emilio. Casa Tosti è il palazzo storico situato nel quartiere medioevale di Gaeta, dal quale sono state sfrattate nel marzo 2013 , alcune famiglie che non avevano dove dormire. Palazzo per il quale il Comune aveva sancito l’instabilità strutturale. Mentre il complesso Reale con uno splendido giardino mai aperto al pubblico è stata un idea di re Ferdinando II di Borbone che la fece costruire cn la porta d’ingresso sulla via Angioina. Maria Sofia di Baviera e Re Fedinando dimorarono li per tutto il periodo dell’assedio. Il complesso mai apert al pubblico fu simbolicamente aperto alla stampa nel 2009, nel tentativo di portare avanti un processo di sdemanializzazione della città . Processo aggiungiamo noi, che ad oggi ha ancora molta strada da percorrere e tutta in salita. E se l edificio nn fosse demaniale ma di un privato? Allora la misica cambia. Se il propietario nn provvede ci pensa il comune, ma a spese del titolare. E questo sta accadendo nelle zone di Gaeta Medioevale lasciate a stesse, senza alcuna manutenzione da parte dei leggittimi propietari : qui l’amministrazione comunale ha iniziato la bonifica FORZOSA dopo un opportuno avviso tramite ordinanza. Obbiettivo è garantire la perfetta pulizia e manutenzione dei luoghi , eliminare o prevenire eventuali problemi di natura igienico- sanitaria. In caso di inadempienza, si avvertiva , sarebbe stata applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 300 euro ad un massimo di 1000 euro. Con riserva del comune all’esecuzione d’ufficio di dette opere, a spese degli obbligati. Abbiamo aspettato precisa L’assessore alle politiche ambientali Alessandro Vona- che idestinatari dell’ordinanza procedessero agli interventi, ma trascorso inutilmente il tempo , abbiamo dato il via alla bonifica forzosa. la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dell’incolunità pubblica, la prevenzione igienico sanitaria, sono priorità assolute per un amministrazione che vuole definirsi civile. Non abbiamo , dunque, esitato a far partire gli interventi di pulizia generale, nelle zone private lasciate incolte e, nella maggior parte dei casi, pieni di rifiuti iniziando dal quartiere storico medievale. Una bonifica del territorio che rientra nel piu ampio proggetto di riqualificazione conplessiva della città, vera e propia mission della nostra amministrazione.
Fonte: IL GIORNALE DI LATINA DI ” ROBERTO SECCI”