Grazie alla Pagina Facebook de “I Tesori dell’Arte di Gaeta“,veniamo in possesso di questa fantastica testimonianza, tratta dal diario di Franco Pasello, obiettore di coscienza e testimone di Geova, detenuto nel carcere militare di Gaeta, anno 1971.
Vogliamo condividerla con i nostri lettori proprio oggi, 19 Maggio 2016, giorno della scomparsa di Marco Pannella.
Titolo: Quando Marco Pannella entrava nel carcere militare di Gaeta.
“Durante la mia detenzione a Gaeta sono stato rinchiuso per punizione due volte in cella di isolamento: al posto della finestra, c’è solo una grata sul soffitto, aperta, in modo che qualsiasi cosa vi caschi sopra finisce immediatamente dentro la cella. Come altri compagni, appena mi ci hanno rinchiuso ho iniziato lo sciopero della fame: che altro ti resta da fare in quelle condizioni? Durante uno dei nostri scioperi della fame venne a trovarci in carcere Marco Pannella. Il parlamentare radicale preavvisò la direzione del carcere della sua prossima visita e questo preavviso permise che si facessero ordine e pulizie dappertutto: tutti noi detenuti fummo invitati a “metterci bene”, con la camicia, ed a esternare tutta la nostra soddisfazione per la situazione in cui ci trovavamo. Nelle camerate. prima della visita di Pannella, si accese il dibattito: da una parte chi voleva nascondere tutti i difetti e le ingiustizie, in obbedienza alle indicazioni della direzione, dall’altra chi intendeva comunque denunciare la verità. Noi decidemmo di raccontargli la verità, ma non servì a niente”.
La cella di isolamento di cul parla Pasello è la cosiddetta cella di gomma