UNA DELLE PIU’ ANTICHE CHINE DI GAETA HA OLTRE 400 ANNIIl vescovo agostiniano Angelo Rocca, vissuto tra il XVI e il XVII secolo, fu un personaggio di spicco nella Curia romana e un prezioso collaboratore del grandioso piano controriformistico di Sisto V, nonché uno scrittore prolifico e un erudito. Appassionato collezionista di libri ed esperto conoscitore dell’arte tipografica, egli seguì, come altri bibliofili agostiniani quali Seripando e Alonso de Veracruz, l’esempio indicato nelle Costituzioni del 1290, in cui l’Ordine raccomandava ai frati di riservare nei loro conventi uno spazio dedicato ai libri e alla lettura. Rocca tuttavia superò tutti gli altri nel concepire la creazione di una grande biblioteca destinata non più solo ai suoi confratelli, ma anche a tutti coloro che, sprovvisti di mezzi economici, avessero sete di conoscenza. Le lapidi di marmo anticamente poste ai due lati della porta di ingresso della biblioteca, che da lui prese il nome, testimoniano che nel 1604 (data poi corretta in 1605) il suo progetto era stato realizzato.Affidata dapprima ai frati del convento di Sant’Agostino e passata alla fine dell’Ottocento allo Stato italiano, la Biblioteca Angelica, la prima biblioteca pubblica dell’età moderna aperta a Roma, ha celebrato i quattrocento anni della sua storia con una mostra biografica e bibliografica dedicata al suo fondatore. Fonte e testo: Marco Valente